
COSA VEDERE A CAGLIARI: STAMPACE E SANT’EFISIO
Il quartiere Stampace e Sant’Efisio sono indiscutibilmente tra le cose da vedere a Cagliari.
Il quartiere storico di Stampace si sviluppa sottostante al quartiere-roccaforte di Castello. Stampace, in sardo campidanese “Stampàxi”, nacque come sobborgo, o “villa”, sud-occidentale del quartiere di Castello, in origine addossato alle sue mura occidentali ed esso stesso protetto da una cinta muraria. La denominazione sembra chiaramente ricollegarsi alla formula augurale medievale “Stai in pace”.
Fino a tempi recenti Stampace si è sempre caratterizzato come quartiere in cui prevalevano le attività artigianali, a differenza di Marina, quartiere dalle prevalenti attività marinare, di Villanova, quartiere dalle prevalenti attività agricole e del quartiere di Castello, sede delle aristocrazie civili e religiose. Nella tradizione cagliaritana, Stampace, Villanova e Marina costituiscono “Is appendìtzius”, le “appendici” di Castedd’e sùsu, cioè “Castello di sopra”, per distinguerlo dalla denominazione di Castèddu che in sardo indica l’intera città di Cagliari.
Nelle epoche storiche a noi più vicine, gli abitanti stampacini pare si siano sempre contraddistinti per il loro carattere forte, testardo e un po’ irascibile, tanto da meritarsi il colorito soprannome di Cùccurus còttus, “Teste calde”.
La piazzetta di Sant’Efisio costituisce l’autentico cuore di Stampace “alto”. La chiesa cagliaritana, orientata a nord-ovest, ovvero di spalle al mare, risale nella sua struttura attuale al XVIII secolo. È al suo interno che è conservata durante l’anno la statua lignea del Santo-soldato. In questa suggestiva parte del centro storico cagliaritano l’autentica esplosione di colori, devozione e vitalità si registra nei giorni a cavallo del primo maggio, ovviamente in occasione dei grandiosi festeggiamenti per Sant’Efisio martire, dove devozione e folklore si mescolano inscindibilmente.
Dalla chiesetta parte infatti il cocchio trainato da possenti buoi che sorregge la teca con la statua del Santo-soldato, scortata dai rappresentanti della municipalità in abiti di gala e dai miliziani a cavallo e portata gloriosamente in processione lungo la città e fino alla spiaggia di Nora dove, sul tradizionale luogo del martirio, sorge un’altra antica chiesa dedicata al Santo.
L’istituzione della Festa di Sant’Efisio risale al 1657 quando la cittadinanza cagliaritana decise di votarsi al Santo per liberarsi da una epidemia di pestilenza.
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